Giubileo dei Giovani: Mercoledì 30 Luglio ore 15.30 - Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini
Tra le tante iniziative messe in campo dalla Fondazione ce n’è una davvero speciale a cui don Diego tiene molto e di cui va molto fiero.
Il 16 marzo scorso è andato in scena al teatro Bolognini di Pistoia uno spettacolo davvero unico, scritto e diretto da un gruppo di volontari, studenti del liceo Forteguerri e i ragazzi disabili che frequentano la Fondazione.
“Chi sei dolce luce” racconta la storia di Edith Stein una filosofa martire morta ad Auschwitz il 9 agosto del 1942. Edith è una figura straordinaria, una filosofa, mistica, martire del nazismo. Ebrea di origine tedesca, atea in gioventù, divenne una delle prime donne ad ottenere un dottorato in filosofia in Germania. Don Diego, che ha al suo attivo più di 40 anni di insegnamento al liceo pistoiese, ha fatto conoscere ai ragazzi la figura della filosofa martire come punto di partenza per aprire una riflessione nell’anno del Giubileo.
“Mai avrei immaginato un risultato così”, ha raccontato Don Diego. Il gruppo di lavoro capitanato dalla regista Emma Tesi, in circa due mesi ha trasformato i racconti del professore in un vero e proprio copione. Tutto quello che è stato portato sul palco del teatro Bolognini è frutto del lavoro, della dedizione e della passione di questi ragazzi. A ciascuno è stata assegnata la sua parte nel rispetto della diversità e tenendo conto delle personali doti e propensioni.
“Quando lo spettacolo è finito e si sono accese le luci in sala, ha raccontato la regista, l’emozione è stata tantissima, dopo mesi passati ad immaginare quel momento finalmente lo abbiamo vissuto”.
Gli applausi fragorosi e gli occhi lucidi degli spettatori sono stati la riprova che la storia e le emozioni messe in scena avevano lasciato il segno. In più di un’ora di rappresentazione gli “attori in erba” sono riusciti a raccontare chi era Edith Stein e perché è importante ricordare la sua figura di filosofa martire.
“Quando anni fa mi sono imbattuto nella storia di Edith – racconta Don Diego -, me ne sono letteralmente innamorato e da allora non ho smesso di parlare della sua vita unica”.
Nella sua lunga carriera di docente al liceo Forteguerri, don Diego ha conosciuto tantissimi studenti, mai però si era imbattuto in un gruppo come quello che ha realizzato un vero e proprio capolavoro. In solo due mesi hanno fatto qualcosa di eccezionale al punto che il 18 maggio, sempre al teatro Bolognini, lo spettacolo è andato in replica riempiendo di nuova la sala di persone accorse ad applaudire i giovani attori.
Lo spettacolo “Chi sei dolce luce”, il 30 luglio sarà messo in scena a Roma nella chiesa San Giovanni dei Fiorentini entrando a far parte a pieno titolo del calendario degli eventi per il giubileo dei disabili. Ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo potranno assistere allo spettacolo teatrale scritto da Emma Tesi con la collaborazione di Andrea Landini e Silvia Rinaldi. La regista e il suo staff, insieme ai ragazzi, anche in questi giorni di vacanza a Massa continuano a provare e riprovare per perfezionare lo spettacolo e farsi trovare pronti il 30 luglio a Roma.
Avranno la grande occasione, oltre a raccontare di Edith, di dimostrare che l’inclusione è qualcosa di reale e possibile. La Fondazione Maic c’è riuscita creando un musical unico nel suo genere. A calcare le scene ancora una volta ci saranno i ragazzi disabili affiancati da giovani volontari, uniti dalla creatività e dall’amicizia.
“È stato bellissimo collaborare tra noi – ha ribadito Emma Tesi -, insieme ci siamo sostenuti ed abbiamo superato le difficoltà”.
Durante gli incontri settimanali, dopo la scuola, volontari e ragazzi hanno lavorato fianco a fianco non solo per imparare a recitare ma anche per costruire un clima di fiducia reciproca. Questa esperienza ha segnato profondamente Emma che ha scoperto di voler fare la regista. Dopo la maturità, che farà il prossimo anno, probabilmente studierà per realizzare il suo sogno mentre Silvia Rinaldi che ha dato vita ad Edith nella prima parte dello spettacolo, ha capito di voler fare l’attrice e a settembre farà dei provini per entrare in una scuola di recitazione.
“A marzo alla fine della prima rappresentazione – racconta Silvia -, quando Don Diego è salito sul palco mi sono messa a piangere dalla gioia, non riuscivo a smettere, partecipare allo spettacolo mi ha fatto capire con chiarezza qual è la mia strada”.
Tra gli attori che si sono cimentati per la prima volta con il teatro c’è anche Massimiliano Sebastiani che da anni frequenta la Fondazione, conosciuto e amato da tutti. Per lui è stata una vera e propria sfida con sé stesso, salire sul palco, vincere l’emozione, ricordarsi la parte.
“Quando ad un certo punto Edith dice di andare via, ho sentito le lacrime riempirmi gli occhi ma mi sono detto che non potevo piangere, dovevo trattenermi e sono stato bravo”, racconta Massimiliano fiero del suo traguardo.
L’iniziativa del teatro è un’occasione importante che dimostra come, con passione e cuore, si possa dare vita a percorsi inclusivi capaci di lasciare un’impronta indelebile nella vita di tutti.
La Fondazione MAiC di Pistoia è un’eccellenza del territorio, una realtà che ha fatto e continua a fare della diversità una ricchezza per tutti. Ogni individuo è unico e irripetibile e non a caso il suo motto è “la bellezza di riabilitarsi alla vita”.
Categorie
In evidenza
Archivio 2025 di Ora insieme
Ora Insieme può essere considerata la più antica trasmissione di TVL, nata per dare la parola agli ultimi con un filo diretto con la vita della Fondazione MAiC Onlus