L'abbraccio di Pistoia a Lorenzo

Pistoia, 14 settembre 2025 – Gli occhi gonfi di pianto, gli sguardi smarriti e ancora increduli, ieri pomeriggio erano circa un migliaio le persone che si sono riversate nella chiesa della Fondazione Maic a Pistoia dove si è svolto il funerale di Lorenzo Andreotti, il diciottenne portato via in soli venti giorni da una leucemia fulminante che non gli ha lasciato scampo. Alla messa per dare l’ultimo saluto al giovane e stringersi attorno ai genitori Paolo e Roberta, al fratello Gianmarco e ai parenti, un mondo intero di persone legate alla famiglia Andreotti: gli amici e i colleghi del babbo odontoiatra e della mamma maestra alla scuola primaria, i membri dei Lions Club Abetone Montagna Pistoiese e dell’associazione Scacchi Dinamici, e poi tanti della comunità della montagna pistoiese di cui il padre è originario.

Tantissimi i giovani, amici del diciottenne, compagni di liceo e del gruppo sportivo del nuoto all’H2sport, e poi della Maic dove Lorenzo faceva volontariato, tutti che d’ora in poi torneranno alle loro occupazioni dovendo fare i conti con la mancanza, l’assenza di Lorenzo. Di uno di loro. “Lunedì come faremo a tornare in classe e vedere il suo banco vuoto, e sostenere il dolore dei nostri ragazzi quando anche noi abbiamo il cuore pesante per questa tragedia” dicevano ieri fuori dalla chiesa i professori e le professoresse del liceo classico Forteguerri, dove Lorenzo avrebbe dovuto quest’anno frequentare la quinta.

Commovente la testimonianza della madre del giovane, che ha raccontato, senza riuscire a trattenere il pianto disperato, gli ultimi giorni in ospedale del figlio. “Appena mi sveglio vorrei che non fosse vero e invece sono costretta a rendermi conto che tutto quello che è successo è la realtà – ha detto la mamma di Lorenzo – Avevamo un rapporto speciale, mi parlava di filosofia, di letteratura greca, mi raccontava tante cose. Mi manca da morire”.

E’ stato don Diego Pancaldo, insegnante di religione del liceo Forteguerri e quindi anche di Lorenzo, oltre che presidente della Maic, ad avere avuto il doloroso compito di celebrare il funerale di un suo caro studente. Durante l’omelia ha ricordato Lorenzo, così come lo aveva conosciuto, la trasformazione che aveva fatto negli ultimi tempi, la crescita spirituale del giovane, che aveva cominciato a frequentare la Maic e a fare volontariato aiutando chi è più sfortunato e a andare ai pellegrinaggi, perché Lorenzo si era avvicinato moltissimo a Dio.

Don Pancaldo ha ripercorso gli ultimi venti giorni, da quando “il 17 agosto aveva partecipato a una messa qui alla Fondazione subito dopo essere stato a farsi delle analisi, era sereno – ha raccontato – una settimana dopo mi ha chiamato il babbo da Careggi per dirmi che tutto era drasticamente cambiato, la situazione era seria”. Il sacerdote è stato vicino a Lorenzo fino alla fine, accompagnandolo spiritualmente nella preghiera. Il giovane era rimasto lucido e presente fino a pochi giorni prima che la malattia prendesse il sopravvento in modo devastante. “Nel suo ultimo messaggio – ha detto Don Pancaldo -. mi ha scritto “Grazie per le preghiere di tutti voi. Dio vi benedica. Addio”.
 

L’abbraccio di Pistoia a Lorenzo

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